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Volume 6, n.2 (2019): 52-98

In questo numero

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L’Editoriale di Giovanni Carretta, Direttore della Direzione Medica dell’Azienda Ospedaliera di Padova, pone l’accento sul crescente problema delle resistenze agli antibiotici. Tra i paesi dell’OCSE, l’Italia si colloca al terzo posto in questa classifica negativa, preceduta solo da Turchia e Grecia, e dal 2017 è impegnata nel Piano Nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (PNCAR) del Ministero della Salute. Per raggiungere gli obiettivi fissati è fondamentale affiancare agli strumenti “restrittivi” (note AIFA, Piani terapeutici, Prontuario Ospedaliero, ecc.) interventi di stewardship formativa ed informativa personalizzati per le figure professionali coinvolte.

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Il Method di Lagi et al. mostra un modello di percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale (PDTA) per le infezioni di cute e strutture cutanee (ABSSSI), adottato nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. Il PDTA ha l’obiettivo di trattare sul territorio le patologie di minore gravità, di riservare la degenza ai casi più impegnativi e, comunque, di favorire la dimissione precoce. Tale approccio è favorito dall’introduzione in prontuario di farmaci long-acting, quali la dalbavancina, che, garantendo la copertura antibiotica per 1-2 settimane, rende possibile la terapia in mono-somministrazione.

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L’Original Article di Magnani et al. mostra l’esperienza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara con la dalbavancina long-acting somministrata one a week nei pazienti con ABSSSI, al giorno 1 ed al giorno 8 anche in regime di Day Hospital, confrontata con i regimi terapeutici convenzionali che richiedono tempi medi di ricovero di circa 2 settimane. La dalbavancina si è mostrata efficace, con vantaggi sia in termini di outcome clinico che di gestione organizzativa: favorisce la dimissione precoce dei pazienti quindi riduce i rischi di infezioni ospedaliere ed i costi di gestione ospedaliera.

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L’Original Article di Livini et al. mostra i risultati della valutazione retrospettiva sull’impatto organizzativo ed economico determinato dall’utilizzo della dalbavancina long-acting nei pazienti con ABSSSI ricoverati all’Ospedale di Fermo. Nel biennio 2017-2018, il trattamento con la dalbavancina dei 156 pazienti elegibili avrebbe favorito l’Early discharge, riducendo di circa 3 giorni il ricovero medio. Ciò avrebbe comportato, rispetto ad una spesa complessiva stimata per l’ospedalizzazione di circa € 1.600.000, potenziali risparmi compresi tra circa € 280.000 e € 410.000, in base agli scenari considerati nel modello di analisi dei costi.   

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Il Focus on di Cultrera et al., infine, riassume i take home messages del percorso diagnostico-terapeutico del paziente con infezioni acute di cute e strutture cutanee: quali gli aspetti clinici della lesione e del paziente da considerare; quale diagnostica con imaging utilizzare; come fare l’analisi microbiologica, ecc. Tutti questi elementi risultano fondamentali per la scelta di indirizzare il paziente verso una terapia in setting ospedaliero o ambulatoriale. Quest’ultima opzione è favorita dalla disponibilità di antibiotici long-acting, come la dalbavancina, che possono essere somministrati in regime di Day Hospital.

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SOMMARIO

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