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Orizzonti

Gli oncologi italiani chiedono un  “Patto contro il cancro”

03.11.2016

L’Italia spende meno per i farmaci anti-cancro rispetto a Germania e Francia ma ottiene guarigioni superiori in neoplasie frequenti come quelle del seno, del colon-retto e della prostata. In particolare, nel nostro Paese nel 2014 le uscite per queste terapie hanno raggiunto i 2 miliardi e 900 milioni, in Germania 6,2 e in Francia 4,2 miliardi. Nonostante ciò, è evidente che i costi del trattamento sono aumentati in modo esponenziale: quello giornaliero medio di un farmaco antineoplastico in Italia è passato da 42,20 euro nel periodo 1995-1999 a 203,47 euro nel 2010-2014. Il costo medio di una terapia complessiva è aumentato da 3.853 euro nel 1995-1999 a 44.900 euro nel 2010-2014. Tale incremento va ricondotto anche al fatto che molti nuovi farmaci prevedono la somministrazione fino a progressione di malattia invece che un numero finito di cicli come accadeva con la ‘classica’ chemioterapia. Il tema della sostenibilità dei nuovi trattamenti è al centro dell’agenda del 41° Congresso della Società europea di Oncologia Medica (European Society for Medical Oncology, ESMO) in corso a Copenaghen. “Finora il nostro sistema sanitario ha retto garantendo l’accesso alle cure a tutti i pazienti, grazie anche ai sistemi di rimborso concordati con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). L’intensità dell’innovazione farmaceutica preannuncia l'ingresso sul mercato di molti farmaci salvavita. Siamo di fronte a una rivoluzione epocale che richiede di essere affrontata con visione e decisione. Siamo consapevoli dei vincoli di finanza pubblica, ma questa rivoluzione terapeutica può essere affrontata solo immettendo risorse dedicate. Per questo auspichiamo un ‘Patto contro il cancro’, un’alleanza tra Oncologi, Governo e Istituzioni, capace di mobilitare risorse e di dare una risposta concreta alle richieste di 3 milioni di pazienti oncologici italiani, sul modello di programmi già lanciati negli Stati Uniti”.

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